La realizzazione delle case a schiera “Rossi” segue di pochi anni l’esperienza progettuale della casa di vacanza che Alfredo Lambertucci (1928-1996) aveva costruito per sé e per la sua famiglia nello stesso territorio di Genzano di Roma. Seppur vicine in termini di distanza sia temporale che geografica, queste due occasioni differiscono in modo rilevante per quanto di diverso i compiti architettonici implicavano: mentre il tema della casa per vacanza inserita nel paesaggio consentiva, per sua stessa natura, una importante possibilità di manovra conformativa e spaziale, all’opposto le tre case a schiera obbligavano al rispetto di limiti stringenti sul piano dell’economia, della velocità di esecuzione, delle aspettative tipologiche e distributive. Con la recente attività di riordino e catalogazione dell’archivio dell’architetto – di cui l’autore è stato incaricato dal MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – si è resa possibile l’indagine di una notevole quantità di materiali inediti relativi alle diverse versioni del progetto. Lo scritto ripercorre analiticamente l’intero svolgersi del processo progettuale, dalle riflessioni preliminari sino alla realizzazione, e al successivo impiego della fotografia come strumento di verifica e comprovazione delle intenzionalità compositive. Di questa esperienza vengono evidenziati gli snodi decisivi e gli elementi di riflessione teorico-progettuale che possono riverberare nei problemi dell’attualità, in particolare modo analizzando la strategia realistica di Lambertucci, del suo saper comprendere i limiti operativi posti dalla circostanza specifica e di saperne estrarre il massimo risultato ottenibile in termini architettonici ed urbani.
La casa per chiunque. Case a schiera Rossi a Genzano, 1980-1982 / Farris, Amanzio. - (2019), pp. 325-334. - DIAP PRINT.
La casa per chiunque. Case a schiera Rossi a Genzano, 1980-1982
Amanzio Farris
2019
Abstract
La realizzazione delle case a schiera “Rossi” segue di pochi anni l’esperienza progettuale della casa di vacanza che Alfredo Lambertucci (1928-1996) aveva costruito per sé e per la sua famiglia nello stesso territorio di Genzano di Roma. Seppur vicine in termini di distanza sia temporale che geografica, queste due occasioni differiscono in modo rilevante per quanto di diverso i compiti architettonici implicavano: mentre il tema della casa per vacanza inserita nel paesaggio consentiva, per sua stessa natura, una importante possibilità di manovra conformativa e spaziale, all’opposto le tre case a schiera obbligavano al rispetto di limiti stringenti sul piano dell’economia, della velocità di esecuzione, delle aspettative tipologiche e distributive. Con la recente attività di riordino e catalogazione dell’archivio dell’architetto – di cui l’autore è stato incaricato dal MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – si è resa possibile l’indagine di una notevole quantità di materiali inediti relativi alle diverse versioni del progetto. Lo scritto ripercorre analiticamente l’intero svolgersi del processo progettuale, dalle riflessioni preliminari sino alla realizzazione, e al successivo impiego della fotografia come strumento di verifica e comprovazione delle intenzionalità compositive. Di questa esperienza vengono evidenziati gli snodi decisivi e gli elementi di riflessione teorico-progettuale che possono riverberare nei problemi dell’attualità, in particolare modo analizzando la strategia realistica di Lambertucci, del suo saper comprendere i limiti operativi posti dalla circostanza specifica e di saperne estrarre il massimo risultato ottenibile in termini architettonici ed urbani.File | Dimensione | Formato | |
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